The Montalto di Castro nuclear power plant and the birth of the Italian environmentalist movement

La Centrale nucleare di Montalto di Castro e la nascita del movimento ambientalista italiano

Nel 1974, nell’ambito di un generale piano industriale che prevedeva potenziamento dell’uso dell’energia nucleare, la Regione Lazio ha approvato la localizzazione di una centrale elettronucleare nell’Alto Lazio, nella fascia costiera che comprende Montalto di Castro e altri undici Comuni: una zona centrale e importante soprattutto per il comparto agricolo e turistico. Il rischio che l’impianto impattasse su questi due comparti ha catalizzato le proteste dei residenti, si è formato un Comitato antinucleare e sono state lanciate varie proteste, da cui si è dipanato il movimento antinucleare italiano che ha dato il via al movimento ambientalista italiano. Negli anni, il progetto di costruzione della centrale nucleare e le proteste ad esso connesse sono andate avanti finché nel 1986 l’esplosione reattore della centrale di Chernobyl ha dato il via ad un grande movimento di massa contro il nucleare, che in Italia, grazie al coordinamento di Legambiente è approdato al blocco di tutte le centrali italiane e alla costituzione di un nuovo partito politico (i Verdi) di ispirazione ambientalista. Il nuovo Partito ha coordinato la battaglia antinuclearista e sostenendo la campagna referendaria che si è chiusa con l’80% della popolazione italiana espresso contro la produzione di energia atomica attraverso la fissione nucleare. Il 21 aprile 1988 il governo De Mita ha deciso la riconversione in centrale a idrocarburi.